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L'indennità di accompagnamento è un assegno mensile versato dall'INPS qualora il soggetto richiedente non solo sia invalido al 100% ma anche quando non sia in grado di deambulare e sia incapace di compiere gli atti quotidiani della vita.
L'indennità di accompagnamento deve però essere riconosciuta anche all'anziano che deambula con difficoltà a fronte di un concreto rischio di caduta.
Con l'Ordinanza n.20189 del 20 agosto 2018 (a questo link) la Corte di Cassazione supera l'orientamento eccessivamente restrittivo dell'INPS che tende a riconoscere l'indennnità di accompagamento solamente nei casi di impossibilità di deambulazione.
Quindi l'aiuto economico in parola deve essere riconosciuto anche se non c'è una totale impossibilità di movimento "se la deambulazione sia fonte di grave pericolo in ragione di una incombente possibilità di cadute, tanto da tradursi di fatto in una incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita e da rendere, pertanto, necessario il permanente aiuto di un accompagnatore".